A seguito del nostro articolo pubblicato il 5 settembre 2014, dal titolo “La Regione Sicilia è Re Mida al contrario“, abbiamo ricevuto le lamentele dell’associazione ente gestore della Riserva Naturale Integrata “Grotta dei Puntali”. Lamentele poi concretizzatesi in un preavviso di querela per diffamazione qualora non avessimo “disdetto” il contenuto dell’articolo.
Partiamo dal fatto che l’articolo in questione è frutto di un’esperienza vissuta da noi e riscontrata oggettivamente in loco, così come avrebbe fatto un qualsiasi comune cittadino al posto nostro. La differenza è che noi l’abbiamo raccontata tramite il nostro blog.
Abbiamo provveduto a contattare telefonicamente l’associazione per capire quali fossero le perplessità, pertanto riteniamo necessarie alcune precisazioni.
Prima però, è doveroso sottolineare come OVVIAMENTE il contenuto dell’articolo non fosse assolutamente indirizzato all’associazione ente gestore, che NON NOMINIAMO in parte alcuna, dato che ci siamo rivolti direttamente alla Regione Siciliana.
Mobilita Palermo stesso è associazione, e sappiamo benissimo quali difficoltà si riscontrino quotidianamente, e quanto possa essere apprezzabile il lavoro svolto sul territorio, che spesso comporta tanto olio di gomito a dispetto delle poche gratificazioni che si ricevono.
Nessuno ha mai messo in dubbio, tanto meno nell’articolo accusato, che di contro non ci siano persone che si spaccano la schiena per mandare avanti la riserva, e il cui lavoro vada difeso. Noi, attraverso il nostro articolo, abbiamo cercato di difendere SOPRATTUTTO il loro lavoro, cosa che finora non è stata ancora recepita dai responsabili dell’associazione.
Ricordiamo inoltre che Mobilita Palermo è stata la prima a denunciare lo stato in cui giace il Centro Lipu di Ficuzza. Anche lì, come nel caso della Riserva dei Puntali, ci sono problemi di fondi e i pochi volontari disponibili hanno difficoltà enormi a mandare avanti la baracca. Noi ci siamo schierati a difesa del loro lavoro encomiabile, e così ovviamente è nostra intenzione fare nei confronti dell’associazione ente gestore della riserva, al di là di possibili querele, che non condizioneranno in ogni caso l’obiettività e l’imparzialità che ci hanno sempre contraddistinto.
E’ come se i volontari di Ficuzza ci denunciassero per aver fatto emergere argomenti a difesa del loro operato. Mentre il loro approccio è stato assolutamente collaborativo e orientato alla risoluzione dei problemi, pienamente consci del ruolo che Mobilita Palermo ha sempre assunto in difesa del patrimonio culturale e delle risorse umane locali.
RIBADIAMO che il contenuto dell’articolo era indirizzato alla Regione Siciliana, per il semplice fatto che la radice dei problemi sta sempre a monte, e mai a valle. L’associazione ente gestore non è MAI NOMINATA, né era sottointeso in alcun modo un attacco diretto a loro.
Telefonicamente ci è stato riferito dal direttore della riserva che hanno problemi coi fondi, e che a spese loro hanno dovuto riparare le reti che delimitano la riserva.
Ci è stato anche riferito che non ricevono stipendio da 7 mesi, ma che questa per loro non è una giustificazione perché in ogni caso, pagati o meno, loro ci mettono l’anima per gestire la riserva.
Ci è stato riferito che hanno ricevuto in passato minacce di morte, per aver dato pareri scomodi, ed essersi occupati della questione dell’abusivismo edilizio all’interno della riserva.
Compito loro è occuparsi anche del monitoraggio della riserva per tenere sott’occhio i bracconieri, soprattutto in questo periodo di caccia.
Di tasca loro hanno messo buona parte dei soldi che sono serviti per aprire il museo della riserva, contenente reperti fossili molto interessati, e ad oggi in fase di ampliamento.
Potremmo chiudere anche così, lasciando trasparire un elogio dovuto al lavoro di questa associazione, che con passione quotidiana manda avanti una riserva per cercare di garantire il miglior servizio possibile…con tutti i limiti del caso.
Ma è proprio sui limiti del caso che non ci si trova d’accordo, ed è per questo che sono necessarie le precisazioni qui di seguito:
1) Ci si contesta che anche se l’articolo è indirizzato alla Regione, Regione significa in pratica la loro associazione, in quanto ente gestore. Questo perché quando la Regione affida un bene ad un’associazione, gli dà carta bianca sulla gestione. Vero. Ma…
…è anche vero che se la Regione affida un bene a un ente, e poi questo non è messo in condizione di lavorare perché, come ci è stato comunicato telefonicamente: il personale non viene pagato da 7 mesi, mancano i soldi per le riparazioni e la manutenzione ordinaria, allora evidentemente qualche problema c’è.
Questo a ulteriore dimostrazione che il nostro articolo vuole analizzare i macro-problemi, e non certo prendersela con un’associazione che nulla c’entra con l’enorme problema della gestione dei beni pubblici appartenenti alla Regione Siciliana.
Il fatto che nell’articolo sia presa ad esempio la Grotta dei Puntali non vuol dire nulla. Poteva essere uno dei tanti beni della Regione che i turisti lamentano di trovare chiusi negli orari di apertura, o con personale poco qualificato e strutture tenute male.
L’articolo sulla grotta è appena uno spunto per analizzare il problema a monte, che sta nell’incapacità da parte della Regione di garantire una fruizione agevole dei propri beni. E’ QUESTO che ci danneggia nell’immagine, cari rappresentanti dell’associazione ente gestore della riserva, non il fatto che ci siano blog come il nostro che invece denunciano queste situazioni. Perché la colpa più grave che si possa avere in questi casi, sarebbe quella di far passare tutto sotto silenzio.
E sebbene sia encomiabile quando ci venite a dire che “con o senza stipendio non è una giustificazione, perché la riserva va avanti lo stesso”, lasciateci dissentire. Purtroppo, per quanto sia apprezzabile, non si avanti con la passione e la gloria…ma coi soldi. Per garantire i servizi servono soldi, su questo non ci piove. E ce lo insegnano 6 anni di esperienza come associazione.
Noi, così come tante altre realtà che operano sul territorio, voi compresi, viviamo quotidianamente le difficoltà di andare avanti senza una macchina istituzionale che ci supporti. Lo facciamo lo stesso, perché c’è la passione a sorreggerci, ma sarebbe un errore madornale illuderci di poter sostituirci agli strumenti della Pubblica Amministrazione. Non ne abbiamo semplicemente modo, né capacità.
Le associazioni sono una risorsa preziosa del territorio, ma al contempo questa risorsa deve essere messa in condizione di operare agevolmente, sorretta e supportata dai meccanismi istituzionali.
Più volte abbiamo criticato ad esempio questa amministrazione, così come le precedenti, per aver “sfruttato” il lavoro delle associazioni, senza poi di fatto aver mai messo un euro o essersi quanto meno fatto carico di un’organizzazione decente delle iniziative. Le associazioni vengono utilizzate spudoratamente per fare immagine, per far vedere che ci sono amministrazioni giovani e aperte ai cittadini…ma di fatto possiamo davvero affermare che i risultati siano quelli sperati? Ovviamente no. E quando le cose sono fatte male, ci vuole poco per scoprire l’inganno.
E lo scopo indiretto della nostra denuncia, è stato appunto quello di difendere ANCHE il vostro lavoro. Se non vengono affrontati i problemi a monte, come possiamo pensare di cambiare un sistema che non va? Accettare di non ricevere fondi, stipendio e di dover mandare avanti coi propri soldi una riserva che appartiene a tutti, significa accettare tutti i limiti di questo sistema che danneggia la nostra terra.
Lungi da noi impartire lezioni, ma su questo la vediamo purtroppo in modo diverso.
2) Ci si contesta l’aver detto che nella riserva c’è lo sterco. Ora, a seguito del nostro colloquio telefonico, abbiamo deciso di venire a documentare personalmente il lavoro che l’associazione ente gestore svolge all’interno della Riserva: per dimostrare la nostra buona fede e per far conoscere ai siciliani le meraviglie di questo sito.
Alla nostra seconda visita, lo sterco era OGGETTIVAMENTE di meno rispetto all’ultima volta. Ma in ogni caso, NESSUNO vuol far credere che sia anormale! E’ una riserva naturale frequentata da capre, conigli e animali selvatici! Ci mancherebbe che lo sterco non sia presente.
Durante la nostra prima visita, forse gli animali sono stati più “attivi” del solito, e quindi all’ingresso si presentavano più escrementi di quelli che ci sono abitualmente. Ma la nostra obiezione non era ovviamente che gli animali non dovrebbero espletare le proprie funzioni fisiologiche, ma che magari sarebbe utile (ad esempio) prolungare la passerella pedonale sino all’ingresso, così da non costringere chi d’estate viene in infradito a dover entrare necessariamente in contatto con gli escrementi degli animali. Ma per questo, supponiamo, servirebbero dei fondi che dovrebbe fornire la Regione Siciliana…e quindi torniamo al punto 1).
Tra l’altro ci è stato comunicato dallo staff che non è possibile accedere alla riserva in infradito. Anche questa informazione sarebbe utile che l’utenza la conoscesse prima, magari con qualche indicazione all’ingresso.
Resta il fatto che durante la nostra prima visita, gli escrementi erano di più, in alcuni punti a mucchietti e l’odore era anche più forte, e il fatto è stato riscontrato da due persone. La nostra colpa è effettivamente quella di aver dimenticato a fotografare.
Ci spiegano inoltre i responsabili dell’associazione che, trattandosi di Riserva Naturale Integrale, si mira alla conservazione, e quindi si cerca di mantenere tutto così per com’è, senza intervento umano alcuno. Tanto che all’interno della grotta non è stata costruita alcuna passerella.
3) Ci è stata data ragione sul fatto che all’esterno dell’ufficio Regionale e all’esterno della Riserva non fosse indicato alcun numero di telefono per ricevere informazioni. L‘associazione ha TEMPESTIVAMENTE provveduto attraverso l’affissione di alcuni cartelli. Così come ha provveduto a rimuovere il rampicante dal cartello che indica l’ufficio Regionale, che tuttavia a parer nostro continua ad essere troppo piccolo e poco visibile da strada. Ma a questo punto non entriamo più nel merito della questione, dato che ci è stato spiegato dallo staff che anche sui cartelli ci sono politiche rigide oltre le quali non possono andare.
4) Ci è stato detto che è impossibile che non fossero presenti in ufficio durante la nostra visita, perché hanno le videocamere di sorveglianza a testimoniare, e le firme di ingresso e di uscita. Ora, per scrupolo abbiamo controllato data e ora delle fotografie scattate al cancello chiuso, e alle 8:54 non c’era alcun veicolo all’interno dell’ufficio, il cancello era chiuso, e abbiamo citofonato più di 3 volte (ci è stato poi riferito che il citofono non funziona). Ci è stato comunque detto che possibilmente erano andati via per monitorare l’area e verificare l’eventuale presenza di bracconieri. Il fatto che non fossero presenti cartelli informativi ci ha impedito di comunicare per ricevere informazioni.
Lungi da noi comunque affermare che fossero assenti per motivi non validi. Prendiamo atto del fatto che la Riserva sia gestita da appena 3 persone, e pertanto non possiamo che apprezzare gli sforzi per presidiare in così pochi l’intera area.
5) Siamo stati criticati di estrema superficialità, perché avremmo dovuto chiedere chiarimenti telefonicamente. Lo abbiamo fatto. Non vorremmo che passasse il concetto che Mobilita Palermo si alza la mattina, trova un sito chiuso e va subito a scrivere un articolo contro la Regione Siciliana perché quel giorno gli girano così. Di fatto è successo questo:
– Ci siamo recati all’ingresso della Riserva. Trovandola chiusa e non vedendo alcun cartello informativo circa orari di apertura o numeri di telefono a cui chiedere, ci rivolgiamo al pastore, che ci indirizza all’ufficio Regionale nella strada parallela.
– Ci rechiamo di fronte l’ufficio regionale, ma troviamo il cancello chiuso. Anche qui nessun cartello.
– Torniamo all’ingresso della riserva, attendiamo un’altra mezzora. Una volta ripresentati all’ufficio, non c’era ancora nessuno. Dopodiché andiamo via.
– Il giorno dopo cerchiamo informazioni sul sito internet. Vediamo un numero fisso indicato tra i contatti e proviamo a chiamarlo. “Il numero è inesistente”.
– Lasciamo allora un messaggio sulla loro pagina facebook chiedendo spiegazioni. Ci rispondono subito dicendo che il numero purtroppo è in riassegnazione, e che per prenotare è necessario compilare il form presente sul loro sito web.
Piccola parentesi per suggerire che tale informazione SIA INDICATA anche sul sito, perché così si evita magari che la gente vada direttamente lì per poi essere rimandata indietro qualora non abbia compilato il form.
– Compiliamo il form e attendiamo conferma di prenotazione. La conferma non arriva.
QUI ARRIVA LA RETTIFICA: lo staff ci ha confermato l’invio della mail di conferma. Noi non abbiamo chiesto le prove, perché ovviamente ci fidiamo. Tuttavia, forse per problemi di server, forse per altro, la mail non è stata ricevuta né nella casella, né tra lo spam.
Per la nostra seconda visita, questa volta le mail di conferma sono state ricevute, ma non nella casella principale, bensì tra lo spam (tra l’altro due mail inviate da due persone differenti da due caselle di posta differenti). Se non avessimo avuto lo scrupolo di andare a controllare, anche questa volta non ci saremmo capiti.
Abbiamo fatto presente il problema, e ci è stato risposto che è la prima volta che lo riscontrano.
Forse sarebbe utile a questo punto mettere al corrente l’utente tramite il sito web che, qualora non si ricevesse conferma, sarebbe il caso di verificare nella casella di spam, così come si fa solitamente in tanti siti istituzionali e non.
Precisiamo infine che la pubblicazione dell’articolo “La Regione Sicilia è Re Mida al contrario” è avvenuta un giorno prima che venissimo a conoscenza dallo staff di aver risposto alla nostra richiesta di prenotazione.
Ora poniamo una domanda all’ente gestore della grotta dei Puntali:
– Si può definire superficialità? Noi riteniamo di no. Almeno, non dopo essere stati in loco e non essere riusciti ad accedere, non dopo aver chiesto informazioni sul posto, non dopo aver cercato di contattare telefonicamente, non dopo aver scritto sui canali social e non dopo aver mandato form per la prenotazione e non aver ricevuto la conferma. Per quest’ultima ribadiamo la vostra assoluta mancanza di colpa, dato che si è trattato di problema di server. E ci scusiamo per il disguido, per il quale comunque non siamo colpevoli neanche noi, salvo avere capacità di veggenza.
Quante persone, secondo voi, avrebbero avuto tutta questa pazienza? Noi personalmente, se fossimo stati turisti occasionali avremmo rinunciato già al primo ostacolo.
L’ostinazione nel cercare di reperire informazioni, era finalizzata proprio ad affrontare la questione senza alcuna superficialità, ma con la serietà che ci ha sempre contraddistinto.
6) Ci si accusa di aver preso “per porci” i membri dell’associazione, in riferimento alla frase conclusiva dell’articolo “le perle date ai porci”. Ci sembra quasi superfluo esplicitare che trattasi di una frase di uso comune, che viene usata per esprimere il concetto che spesso i beni preziosi vengono dati a chi non li sa apprezzare, o gestire. In questo caso il riferimento è comunque SEMPRE alla Regione Siciliana, a fronte di quel macro-ragionamento di cui sopra. IN ALCUN MODO le accuse dell’articolo, anche qui, sono rivolte all’associazione ente gestore. E in alcun modo in ogni caso, la frase in questione va presa alla lettera.
Concludiamo quindi, esortando l’associazione ente gestore, a seguito di queste dovute precisazioni, a vederci come alleati e non nemici. La nostra intenzione è far sì che si parli dei problemi perché questi vengano risolti, e non ignorarli nella speranza che qualcuno se ne accorga. Problemi che non riguardano solo la vostra associazione, ma tante associazioni che operano sul territorio e vivono quotidianamente le stesse difficoltà che affrontate voi. Pertanto si ribadisce la necessità di far fronte comune e non iniziare una guerra tra poveri che non avrebbe alcuno scopo utile se non danneggiare il nostro stesso lavoro.
Così come abbiamo denunciato la situazione del Centro Lipu di Ficuzza, sollecitati dall’ente gestore stesso a rendere pubblica la cosa, nella speranza di essere ascoltati…vorremmo che il pubblico ascoltasse le vostre esigenze. E continueremo a denunciare laddove sarà necessario farlo, indipendentemente da tutto, perché questo è quello che abbiamo sempre fatto.
Infine, ribadiamo che le nostre critiche alla Regione Siciliana, sono fatte con lo scopo di auspicare maggior attenzione verso la valorizzazione dei beni pubblici, e garantire una più agevole fruizione da parte dei cittadini, che spesso neanche vengono a conoscenza del proprio patrimonio artistico e naturale.
Speriamo quindi che tali precisazioni siano apprezzate, così come noi apprezziamo e stimiamo il lavoro che l’associazione ente gestore sta facendo per la Riserva Naturale Integrata dei Puntali.
Per tutti gli utenti che hanno avuto la pazienza di arrivare sin qui, comunichiamo che a breve pubblicheremo un bel video-reportage per mettervi a conoscenza delle meraviglie della grotta, di cui lo staff dell’ente gestore ci ha gentilmente reso partecipi, con estrema disponibilità e professionalità.
Penso che se in qualche sito di interesse turistico, qualcosa non funziona al meglio, chi vi è stato ha tutto il diritto di esprimere ciò che pensa, a prescindere. È sacrosanto. Ci mancherebbe altro.
Visto che l’Ente che gestisce la Riserva Naturale Integrata “Grotta dei Puntali”, fa quello che può, pur nuotando in mille difficoltà, e questo è apprezzabile non essendoci ragioni per cui non crederlo, che Mobilita Palermo abbia acceso i riflettori sui problemi del sito naturalistico, non può che essere motivo di gratitudine da parte del suddetto Ente.
Laddove ci sono problemi, è giusto che se ne parli, altrimenti viene meno anche la speranza di poterli eventualmente risolvere.
Avete fatto bene a gettare la classica “Pietra nello stagno”. Per secoli siamo stati abituati all’indifferenza e ed all’omertà. Ma lo vogliamo capire una volta per tutti la responsabilità che abbiamo noi siciliani nell’essere in possesso e quindi “Curatori” di un patrimonio di inestimabile valore sia culturale che paesaggistico. E qua cosa si fa? Si minaccia la querela. Come se noi cittadini non conoscessimo dove sta la verità! Riscattiamoci una volta per tutti. Noi purtroppo siamo rassegnati ai disservizi che quotidianamente siamo costretti a subire in qualsiasi ufficio o servizio che richiediamo, ma chi viene nella nostra terra per gustarne e capire le bellezze no! Chi fa migliaia di chilometri per visitare la nostra terra di cui andiamo fieri, non meritano l’indifferenza, il non aver cura di quello che si sta facendo, l’approssimazione, l’incuria, la scarsezza, la trascuratezza. Ed allora se abbiamo sbagliato in qualcosa, ecco è venuto il momento di correggere, se abbiamo omesso qualcosa informiamoci dove sta la mancanza…… non si migliora minacciando querele. Credo che il senso dell’articolo era proprio questo. Bravi continuate così dobbiamo uscire prima o poi da questo stallo in cui ci hanno cacciati da secoli.
Carissimi amici dell’associazione di gestione della Riserva Grotta dei Puntali, mi dispiace dovere constatare che il vostro punto di vista ripete un errore di fondo purtroppo comune a gran parte di chi gestisce la cosa publica, non solo in Sicilia: vedete le cose in una ottica che mette al centro la attività di chi opera dall’interno e non quella di chi chiede di fruire del vostro lavoro. Un semplice esempio: gli orari di apertura al pubblico di tanti uffici, che tengono conto delle esigenze interne degli uffici stessi e non di quelle degli utenti dei servizi.
Il punto è che all’occasionale “visitatore della riserva” di tutte le difficoltà, carenze di personale, mancanza di stipendi, assenza di fondi, non importa giustamente nulla: se ci sono orari di apertura stabiliti e pubblicizzati ed io arrivo all’interno degli orari previsti io DEVO trovare la riserva aperta e fruibile. Punto e basta. Oppure la riserva si chiude.
Denunciare i disservizi non può essere visto come una offesa personale a chi si occupa della gestione di una qualunque attività: è il modo giusto per mettere chi ha il compito di fornire tutti i mezzi necessari ad una corretta operatività di fronte alle proprie responsabilità. Altrimenti continueremo sempre con la eterna demagogia del “cuore”, dei “sacrifici personali” etc etc e non parleremo mai di professionalità, programmazione e modernità.
Prendiamo atto della Vostra nota anche se riteniamo doverose alcune precisazioni fondamentali già comunicati direttamente all’articolista durante la visita guidata effettuata in Riserva. La Riserva Naturale INTEGRALE Grotta dei Puntali è un sito naturalistico in senso stretto e NON turistico, dove la fruizione è in secondo piano rispetto alla conservazione. Questo elemento non è irrilevante perché ogni visita guidata DEVE essere valutata e autorizzata dall’ Ente Gestore.
Ribadiamo un concetto… seppur con mille difficoltà economiche ad oggi non abbiamo MAI fatto apparire all’esterno, ai vari visitatori, singoli o in gruppo il disagio che viviamo noi operatori del settore. Questo perché il nostro lavoro è la nostra passione, la nostra vita.
Ribadiamo con fermezza assoluta che lo sterco (pecora) in Riserva non è presente!!! E come abbiamo fatto presente all’articolista abbiamo decine di foto (prima e dopo l’articolo) a nostro supporto, d’altronde come già fatto notare sul posto come sarebbe possibile togliere lo sterco dalla terra in vari ettari di Riserva?!
I rampicanti che erano enfatizzati nell’articolo in realtà erano quattro foglioline e non ostacolavano in alcun modo la scritta (vedi foto Mobilità Palermo). L’articolo indicava che fino alle 10 nessuno era presente e non alle 8,54 ma ci chiediamo quale giorno?. Come ogni mattina gli operatori hanno il dovere di controllare TUTTA l’area della Riserva, soprattutto durante il periodo di caccia, per noi lavorare in una Riserva Naturale non significa riscaldare comodamente una sedia….
I chiarimenti telefonici sono avvenuti solo dietro nostra missiva e non prima di effettuare l’articolo.
Appena 6 minuti, RIPETIAMO 6 minuti dopo la richiesta di informazioni (e ben 4 giorni prima dell’articolo) rilasciamo un numero di cellulare che comunque era già presente nei nostri siti, NESSUNO DI MOBILITA PALERMO HA MAI CHIAMATO, e rispondiamo tempestivamente anche a un’altra mail e alla richiesta di visita guidata prevista per il 06 settembre e non effettuata perche nessuno si è presentato. Noi abbiamo anche chiamato il 6 settembre per sapere come mai nessuno si fosse presentato. Ci chiediamo se la visita guidata era programmata il 06 settembre come mai l’articolo è stato pubblicato come abbiamo successivamente scoperto il 05 settembre?
Il direttore vi ha comunicato che la corrispondenza e tutta la documentazione è stata consegnata all’ARTA e se lo avesse desiderato sarebbe stata messa a disposizione anche all’articolista sia in formato carteo che elettronico. Sulla frase troppe “perle date ai porci” non ci interessa replicare in quanto questa frase definita di uso comune non lo è certamente per noi. Terminiamo questa nostra nota nell’affermare che le Riserve Naturali affidate alle associazioni ambientaliste sono la massima espressione positiva di gestione della cosa pubblica il cui personale impiegato a differenza di altri settori non fa “caso” ad orari, spettanze e festività. Invitiamo coloro fossero interessati a costatare personalmente il lavoro svolto ma basta una semplice ricerca in un motore di ricerca, you tube o vimeo per vedere quante attività ci vedono protagonisti.
Strano: prima nel sito era riportato solo il numero 0918675163, ma chiamando non era disponibile.
Adesso è scritto appositamente che il numero non è al momento disponibile. Non è serio.
Sig. Antony come già confermato il numero fisso (non per capriccio nostro) non è attivo, da qualche giorno l’abbiamo fatto scrivere anche nel sito. Ma il numero di cellulare è inserito nei nostri siti almeno da 4 anni!!!
Credo sia il caso di terminare questa polemica qui.
È chiaro, alla luce di quanto è stato detto da una parte e dell’altra, che sia l’Ente che gestisce la Riserva Naturale Integrata “Grotta dei Puntali” che Mobilita Palermo, hanno in comune l’essere mossi dall’amore per il territorio.
Come Mobilita Palermo aveva tutto il diritto di esprimere la propria valutazione, allo stesso modo non si può certo negare al suddetto Ente il diritto di controreplica.
A questo punto però mi pare che la discussione corra il serio rischio di diventare sterile, in quanto da una parte e dell’altra ci si comincia ad appigliare a parole, frasi e piccole cose che non interessano a nessuno.
Ps:
Solo un’ultima cosa: non so se nella riserva naturale fosse presente o meno lo sterco di pecora 🙂 . Ad ogni modo, ammesso che vi fosse, mi risulta proprio difficile farne motivo di scandalo, francamente. Una riserva naturale non è un parco cittadino, ed è giusto che non lo sia.
@Athon infatti per noi l’argomento è da considerarsi chiuso. La risposta è già argomentata nel post qui sopra, che tra parentesi abbiamo impiegato mezza giornata di lavoro a scrivere proprio per essere precisi al massimo. Eventuali considerazioni trovano pertanto già risposta tra le righe, sterco incluso…dato che abbiamo spiegato quale fosse il senso dell’osservazione.